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Come nasce Bee the Change e dove ha deciso di operare: alla scoperta della Cisgiordania e della sua economia

La situazione dei territori palestinesi continua ad essere particolarmente fragile, da un punto di vista sociale, politico ed economico, a causa delle restrizioni da parte israeliana, della discontinuità territoriale tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, dell’occupazione dell’Area C (61% del territorio) e del controllo israeliano su Gerusalemme Est.

L’economia palestinese è cresciuta nel 2017 del 2%, una crescita troppo limitata per migliorare gli standard di vita della popolazione e l’offerta del mercato del lavoro. Il numero di disoccupati ha raggiunto il 28%, mentre solo il 22% delle donne è inserita nel mercato del lavoro. La situazione è ancora più grave a Gaza dove il tasso di disoccupazione raggiunge il 46.6%, il 61% fra i giovani. Le conseguenze della guerra del 2014 sono ancora visibili, avendo lasciato il 70% della popolazione dipendente dagli aiuti umanitari; tra questi si contano 55.100 rifugiati bisognosi di adeguamento abitativo e 2.500 famiglie tuttora sfollate.

Nel 2012 è stata adottata la Risoluzione n. 67/19 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che riconosce alla Palestina lo status di osservatore permanente. Dal 2014, la Palestina ha aderito a oltre 50 convenzioni di diritto umanitario, diritti umani e ad organizzazioni internazionali (http://www.mofa.pna.ps/ar/archives/13674).

A causa della crisi politica conseguita al successo di Hamas alle elezioni politiche del 2006, i lavori del parlamento palestinese sono stati sospesi l’anno successivo e lo sono tuttora. Il processo di riunificazione sancito dalla firma del Cairo dell’Ottobre 2017, con lo scopo di creare un unico esecutivo responsabile per West Bank e Gaza, sembra per il momento bloccato. L’Italia continua a sostenere l’azione internazionale volta al raggiungimento di una soluzione pacifica e duratura del conflitto, secondo la formula a “Due Stati”, e al consolidamento di uno Stato palestinese indipendente, democratico ed economicamente sostenibile. Nel corso del 2017, 96 Palestinesi (20 dei quali bambini) e 17 Israeliani sono stati uccisi come risultato del perdurante conflitto.

Dopo l’annuncio dello spostamento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, nel dicembre del 2017, sono seguite proteste in tutti i territori e soprattutto lungo i confini tra Israele e la Striscia di Gaza, tuttora in corso.

•  IMF, West Bank and Gaza, report to the Ad Hoc Liason Committee, March 9, 2018

•  UNRWA, Emergency Appeal 2018, occupied Palestinian territories, 2018

impegno italiano in Palestina – 2018