La menta di Al-Arrabeh

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La menta di Al-Arrabeh

Con l’avvio delle coltivazioni  di menta e lavanda il progetto diventa operativo. Migliaia le piantine verdi messe a dimora ad al-Arrabeh, Jenin

di Moreno Caporalini

Jenin, 20 gennaio 2019

Grazie al lavoro di  Amal, Asma, Fathma, Hana, Naiada e Nahal, che le hanno messe a dimora, ora sono  diverse migliaia le piantine verdi di menta in fila lungo i tubineri del sistema di irrigazione a goccia,  installato a fine dicembre in un terreno poco distante  dal vecchio centro di Arrabeh, cittadina palestinese del governatorato di Jenin.

A breve toccherà alla lavanda che sarà piantata  invece nel campo preparato nelle colline della vicina municipalità di Yabad, a poca distanza dalla nuova scuola per l’accampamento beduino. Con l’ avvio delle  coltivazioni  di menta e lavanda diventa dunque operativo il progetto di cooperazione internazionale Bee The Change, proposto dalla Regione Umbria e promosso e finanziato dalla Agenzia della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, con l’intento di creare nuove opportunità di lavoro per le donne palestinesi.

Il primo raccolto di menta previsto già per la prossima estate e , più avanti  quello della lavanda, forniranno  materia prima di qualità al laboratorio in funzione a Jenin  nei locali della Association of Women’s Action for Training & Rehabilitation -AOWA, dove altre donne lavorano alla  distillazione di olii essenziali e alla  produzione di saponi naturali a base di olio di oliva.

Secondo Felcos, l’associazione di enti locali italiani che gestisce Bee the Change,  le coltivazioni di erbe, avviate con successo  dalle  donne di Aowa, sono un buon punto di partenza per l’impresa “al femminile” che  gestirà l’intero processo, fino al confezionamento e alla commercializzazione di prodotti biologici in Italia e nel mercato europeo. Una valutazione positiva, quella di Felcos, confermata dall’interesse manifestato da altre donne  della zona che  hanno chiesto di essere coinvolte nel progetto, facendosi anche portavoce della disponibilità dei proprietari  di altre terre  a destinarne una parte alla coltura delle erbe officinali.

L’area intorno alla città di Jenin, la città palestinese più a nord della Cisgiordania, è pianeggiante e particolarmente fertile. Insieme ai terreni  della vicina Tubas e a quelli di Jerico e Qalqilia contribuisce alle produzioni agricole della Palestina per oltre il 70%. Negli ultimi anni tuttavia la forte  riduzione della disponibilità di acqua a scopo irriguo, determinata dalle drastiche restrizioni imposte dall’occupazione israeliana,  ha imposto notevoli cambiamenti e dove si coltivavano ortaggi di ogni specie oggi è il tabacco a farla da padrone. Così il progetto italiano viene percepito come un’occasione per sostenere l’occupazione femminile ma anche per sperimentare nuove strade per la necessaria riconversione delle colture.